Gruppo Siblings: i fratelli

Il termine inglese sibling indica generalmente “fratello” e “sorella”, ossia il legame di fratria che accomuna due o più persone, ma nell’ambito della disabilità il termine ha assunto il significato specifico di fratello o sorella sani (o normodotati) di persona con bisogni speciali.


Negli ultimi anni sta aumentando la consapevolezza rispetto ai problemi, ai bisogni e in generale, alle caratteristiche che rendono “tipici” tutti coloro che si trovano a vivere l’esperienza di essere fratello o sorella di un bambino disabile. Generalmente i siblings sono le persone che avranno, nella vita, la relazione più lunga con la persona disabile: numerose sono le difficoltà peculiari che dovranno incontrare e ogni fase di crescita presenta delle tipicità. Affinché venga costruita, anche in presenza di disabilità, una relazione fraterna sana, solida, che evolve, modificandosi nel tempo, potrebbe essere utile offrire ad un sibling opportune condizioni di sostegno. 

Perché i rapporti e le esperienze siano positive per entrambi i fratelli è importante intervenire in una fase precoce coinvolgendo tutta la famiglia. I gruppi di coetanei siblings risultano essere di fondamentale importanza e aiuto durante tutte le fasi della vita. Poter parlare liberamente, senza la paura di essere presi in giro, ma al contrario con la consapevolezza di poter essere compresi in modo profondo, aiuta un sibling a non sentirsi solo e isolato, a non sentirsi poi così diverso, a trovare gli strumenti per affrontare le difficoltà. Condividere lo stesso tipo di esperienze incrementa la capacità di resilienza, di problem solving, la propria autostima e aiuta a trovare nuove forme di adattamento alla disabilità, di cui può beneficiare l’intera famiglia. Con l’intento di poter offrire alla famiglia con disabilità un sostegno efficace, ecologico e clinico, l’équipe multiprofessionale del Centro per l’Autismo ha deciso di intraprendere un progetto psicopedagogico specifico di sostegno in favore dei fratelli e delle sorelle di persone con disabilità, che prevede:

Serate a Tema: rivolte ai genitori di siblings più piccoli (fino ad un’età cronologica di 6 anni), strutturate in modo da garantire al contempo sia un’adeguata informazione-formazione, sia un dialogo aperto e un dibattito tra le famiglie, che consenta un approccio individuale e favorisca gli elementi di sostegno tipici dei gruppi terapeutici e di mutuo auto aiuto. L’intento principale è quello di sensibilizzare i genitori sui bisogni speciali e gli aspetti più importanti dei loro figli non colpiti da disabilità e soprattutto renderli consapevoli del proprio ruolo fondamentale, favorendo processi di metacognizione.

Workshop Piccoli: dedicato ai siblings che abbiano tra i 6 e i 10 anni di età. Ogni gruppo sarà composto da un massimo di 10 bambini, con due operatori (uno Psicoterapeuta e un Pedagogista Clinico) e seguirà un percorso di 6 incontri a cadenza mensile, della durata di due ore ciascuno. Ogni incontro consiste in un laboratorio di emozioni, in cui i bambini saranno aiutati a codificare i propri sentimenti, a dare voce e un nome a ciò che provano (in particolare proprio in relazione alla propria realtà familiare), mediante strumenti quali il racconto di fiabe e storie specifiche, disegni, attività e giochi semi-strutturati. Mediante il racconto di storie, giochi e attività strutturate verrà introdotto il tema della disabilità dei propri fratelli, il rapporto con loro, le difficoltà incontrate, il rapporto con i propri genitori e parenti. Attraverso attività di role playng e problem solving i siblings saranno guidati nella comprensione più profonda dei bisogni speciali legati alla disabilità e attraverso il confronto reciproco avranno occasione di individuare strategie per la gestione di alcune difficoltà tipiche dei propri fratelli.

Workshop Adolescenti: dedicato ai siblings adolescenti, l’workshop ha caratteristiche simili ad un vero e proprio gruppo terapeutico, con incontri mensili della durata di un’ora e mezza ciascuno. Ogni gruppo è composto da un massimo di 10 ragazzi e guidati da uno Psicoterapeuta e un Pedagogista Clinico. La condivisione con i pari nella fascia d’età adolescenziale è fondamentale e un gruppo di siblings può ovviare al tipico imbarazzo, vergogna e rabbia che troppo spesso i ragazzi adolescenti con fratelli disabili, provano nei loro abituali contesti amicali. L’incontro con adulti esperti offre loro la possibilità di porre domande e condividere riflessioni, che, è possibile, non hanno mai avuto il coraggio di porre in famiglia, o alle quali non hanno ricevuto adeguate risposte.